Mettersi al servizio del proprio territorio

 

 

Mi chiamo Marco e ho 33 anni. Da 10 mi occupo di comunicazione in un’azienda della mobilità, dove in tempi recenti mi sono dedicato anche all’aspetto della sostenibilità e dell’impatto che le sue attività producono sulla comunità. Un tema a me caro, che mi ha portato a interrogarmi sul mio contributo al benessere del territorio a cui appartengo, e che mi ha fatto nascere dentro un’esigenza.

È per questo che l’anno scorso mi sono presentato in La Rotonda, proponendomi di supportare l’associazione nelle sue attività di comunicazione. Conoscevo la complessa realtà di Baranzate e il contributo di La Rotonda alla sua valorizzazione, e volevo aiutare a condividere le opportunità e la bellezza segreta di questo territorio, così ricco di risorse e potenziale invisibili agli occhi di tante persone.

Per me, scegliere La Rotonda è stato un gesto automatico: non solo perché sono cresciuto vicino a Baranzate, ma anche perché mi ha sempre affascinato la capacità con cui l’associazione ha saputo coinvolgere negli anni la cittadinanza, raccontando con realismo questo territorio così particolare, i suoi problemi e i suoi bisogni, senza mai dimenticare di celebrarne la ricchezza.

Dopo aver supportato Rotonda nella promozione della festa de Il mondo nel quartiereho svolto un periodo di volontariato presso l’Emporio della Solidarietà, dove ogni settimana più di 1.000 persone bisognose del territorio ricevono sostegno attraverso la distribuzione di generi di prima necessità. A colpirmi immediatamente è stata la modalità con cui viene offerto questo servizio: le persone beneficiarie, infatti, hanno a disposizione una tessera su cui vengono caricati mensilmente dei punti, scalati di volta in volta quando acquistano i prodotti, e che devono quindi imparare a gestire in autonomia.

In questo modo, l’aiuto dato non si traduce in una forma di mero assistenzialismo, ma diventa il primo passo verso un’indipendenza fondata sul senso di responsabilitàEd è qui che credo risieda la forza di questo modello, che, accompagnando le famiglie beneficiarie nel loro cammino verso l’autonomia finanziaria, getta le basi per un cambiamento di lungo termine, restituendo loro dignità.

Umanamente, il confronto con persone diversissime per età e provenienza al di qua del banco mi ha permesso di cogliere il valore dell’unione e del dialogo nella collaborazione a una causa comune. A sua volta, l’incontro con le famiglie beneficiarie mi ha portato a comprendere meglio, alla luce di situazioni molto differenti, il tema della povertà al di là dei cliché, e a riflettere sul valore dei miei privilegi. Ma la grinta che ho visto in tante di queste persone e la loro capacità di affrontare la vita mi hanno anche fatto scoprire un coraggio e una dignità mai visti, scaldandomi il cuore e riempiendomi l’anima.

Dopo questa bella esperienza, mi sono messo in gioco anche oltre le quattro mura dell’associazione, supportando il progetto della spesa sospesaavviato da La Rotonda in sinergia con l’Associazione Prendiamoci Cura e i Gruppi di Acquisto Solidale del territorio, per raccogliere generi di alta qualità destinati all’Emporio attraverso un presidio fisso al mercato contadino di Bollate, due sabati al mese.

Grazie a questa attività, ad ogni mercato scopro un’umanità inaspettatamente generosa: ogni prodotto donato che finisce sugli scaffali dell’Emporio della Solidarietà è un piccolo gesto al servizio del benessere della comunità, non solo perché contribuisce alla sua sicurezza alimentare, ma anche perché restituisce dignità alle persone che ne beneficiano attraverso un’offerta di qualità.

Da subito, l’esperienza in La Rotonda mi ha consentito di mettermi al servizio di un territorio a me caro e alle sue necessità, secondo le mie abilità e in linea con le mie specifiche inclinazioni, dimostrando una grande capacità di cogliere e di mettere in relazione con uno sguardo aperto i bisogni delle diverse istanze, dai Baranzatesi di vecchia data a quelli nuovi, dalle famiglie bisognose ai commercianti locali.

È bello potersi mettere a disposizione di una causa in cui si crede, vedendo il proprio contributo valorizzato con tanta attenzione: è un dono reciproco di grande valore, di cui ho fatto tesoro. E soprattutto, è bello potersi misurare con questo approccio così ampio e interconnesso, per scoprire nuovi aspetti e legami: d’altronde, conoscere il proprio territorio è il modo migliore per mettersi al suo servizio!

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